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Alleanza Mobilieri Team

Alleanza Mobilieri e rivenditori

Come funziona Alleanza Mobilieri e come si rivolge ai rivenditori

Brand Alleanza Mobilieri

Salve, salve da Marco Calabrò, oggi per conto di Alleanze Mobilieri. Cosa si propone Alleanza Mobilieri e cosa propone ai rivenditori? Io opero nel settore dell’arredamento dal 1974. Nel 1974 ho fatto la prima fiera dell’arredamento a Milano: il Salone del Mobile. Da allora sto nel settore del mobile. Dal 1994 invece mi interesso anche di marketing digitale,  ho iniziato con il metodo Bob Stone quando è arrivato sul mercato Windows 95, per poi proseguire con Windows 95 Plus e Windows 98. Dal 2008 ho un blog abbastanza seguito che si chiamava Amaci.eu e vari social come YouTube e Facebook.

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Entriamo dal link della pagina principale nei prodotti ad alta remunerazione economica

Oggi sono qua per scrivere di questo nuovo argomento che stiamo trattando. L’argomento di oggi è il progetto di Alleanzamobilieri.com, questo progetto praticamente che cosa prevede? Prevede tutta una serie di sinergie utili ai mobilieri che vogliono aderire al progetto. Andiamo a vedere cosa bisogna fare. Prima cosa i mobilieri aderenti debbono realizzare un sito web con determinate caratteristiche. Queste caratteristiche sono il sistema Friendly Scroll, questo particolare metodo viene sviluppato con un sito web realizzato da Mobili Link.

Coppia che guarda una tablet

Passiamo alla seconda parte

Quindi questa è la prima parte delle cose da fare. La seconda caratteristica risiede nel fatto che questi siti web dei mobilieri creati con il metodo Friendly Scroll, poi convogliano sul portale Alleanzamobilieri.com, dove ogni mobiliere ha la sua piattaforma di vendita. Perché questo sistema all’apparenza complesso? Questo sistema è stato progettato, perché aiuta i motori di ricerca a meglio capire il progetto stesso. Poi un altro aspetto che secondo me è importante, importantissimo da dovere tenere presente: il fatto della produttività.

Ragazza in esposizione di divani Alleanza Mobilieri

Che cosa significa? Parlavo con un amico, Michele Tancredi, che ha un industria di poltrone e divani. Lui mi dice, che se inizia a produrre dalla mattina alla sera un unico modello di prodotto, con due o tre tipi rivestimenti, può aumentare notevolmente la quantità di prodotti che si possono realizzare nell’arco di una giornata. Perciò abbattere notevolmente i costi del prodotto. Questo discorso effettivamente si può applicare a tantissimi settori dell’arredamento. Pertanto questo metodo si ripercuote positivamente sul consumatore finale del prodotto. Il poter agevolare il consumatore finale, con dei prezzi che siano più competitivi.

Coppia che guarda lo schermo di un computer

La mancanza di margine per i mobilieri

Un’altra cosa… Come vi dicevo ho cominciato a operare nel settore dell’arredamento degli anni ’70.
Negli anni ’70 il personaggio, la marca, non era il produttore di mobili. Tranne forse a quei tempi Salvarani, Permaflex, Germal oppure Scic. Nella produzione della cucina c’era qualche cosa a livello di brand, ma in tutti gli altri settori non esisteva assolutamente nessun tipo di marca. Certo a quel tempo già esistevano nomi di rilievo come Minotti, ma non si trattava di nomi così conosciuti come invece è oggi il brand produttore. Invece era il mobiliere, che riusciva a proporre dei prodotti, più o meno qualificati a seconda del segmento dove operava lo stesso mobiliere. Inoltre quel tempo vi era una grandissima selezione qualitativa da parte del mobiliere.

Clienti in negozio mobili

La vecchia guardia

Si trattava di persone che i mobili li avevano costruiti personalmente, perché venivano dal settore della Falegnameria. Quindi era un modo di vedere le cose, anche di vedere il mobile, molto selettivo. Pertanto era lo stesso mobiliere che dava la garanzia del prodotto. Il mobiliere era la marca. Questa cosa poi, nel corso del tempo, è andata sparendo. Perché progressivamente sono arrivati i marchi d’arredamento, intesi come marchi di produzione di arredamento. Questo processo ha innescato però una grossa competitività fra i rivenditori. Nel senso che a quel punto, soprattutto oggi con internet, il privato va a cercare quel determinato prodotto sul web e va a comprare da colui che gli fa il prezzo migliore.

Alcuni mobilieri si stanno facendo ricchi soffiando clienti attraverso il web

Chiaramente è un diritto del privato risparmiare. Però le aziende produttrici difficilmente vanno a collaborare alle aziende venditrici che si trovano in questa situazione di mancato utile. Dall’altro lato vediamo questo itinere. Questo percorso che fanno i privati, per andare a trovare un determinato tipo di prodotto già scelto.

Alleanza Mobilieri e i rivenditori: produrre utile economico alla categoria dei mobilieri

Quindi a che cosa viene il progetto Alleanza Mobilieri?  Alleanza Mobilieri prevede innanzitutto una serie di marchi, che sono dei marchi proprio specifici per i mobilieri aderenti. Dei marchi che gli altri mobilieri non possono avere. Nel settore materassi per esempio, ci sta Evolve Materassi. Poi anche un franchising che già abbiamo sperimentato e che si chiama Sanmaterasso. Inoltre marchi di divani: Dividivani e Sdivano. Andiamo nel settore del mobile. Ovvero proprio dell’artigianato tanto amato: abbiamo Italcarpentry. Passiamo poi al settore delle cucine: Princelykitchens.

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Tutti i prodotti presenti dai mobilieri aderenti, vengono evidenziati nel web

Come vedete, vi sono tutta una serie di nuove marche, che servono ad aumentare i margini di utile dei mobilieri. Se voi ricordate negli anni ’60 e inizio anni ’70, si sono costruiti interi edifici come esposizioni per mobili. Questa cosa è andata avanti fino all’inizio degli anni ’80, però già i tempi erano cambiati. Ma perché allora era possibile costruire esposizioni di migliaia e migliaia di metri quadrati e oggi non è più possibile? Semplicemente perché oggi non è più possibile avere un margine decoroso sulla vendita dei mobili. Queste marche nuove e innovative, nascono con la finalità di poter offrire un miglior servizio e maggiore convenienza al consumatore finale, ma allo stesso tempo permettere una marginalità maggiore per i rivenditori aderenti.

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